In questa sezione forniamo una serie di risposte alle domande più frequenti in ambito di odontoiatria e cura della bocca e dei denti in generale.
A prescindere dalla comparsa di segni o sintomi che possano far pensare alla presenza di una problematica, o dalle esigenze di igiene orale professionale, è sempre consigliabile effettuare una visita dentistica ogni 6 mesi, così da rendere possibili efficaci strategie di prevenzione e diagnosi precoce delle più comuni patologie.
Il sanguinamento è uno dei segni più evidenti di un’infiammazione a carico delle gengive. La gengivite è lo stadio iniziale della malattia parodontale, comunemente chiamata piorrea, ed è quindi importante trattarla precocemente prima che l’infiammazione coinvolga i tessuti più profondi a sostegno degli elementi dentari.
La carie è un processo distruttivo a carico dei tessuti duri del dente ed è dovuto a molteplici fattori, i più rilevanti dei quali sono: un’igiene orale non ottimale che permette il proliferare della placca contenente i batteri cariogeni, un’alimentazione ricca di zuccheri e alcune variabili genetiche relative al soggetto.
È una forma di profilassi che si effettua nei bambini all’età di circa sei anni, cioè quando erompono i primi molari permanenti. La superficie occlusale di questi denti infatti è segnata da profondi solchi dove, anche nei bimbi con una buona confidenza allo spazzolamento dei denti, è facile il ristagno di placca batterica e quindi più probabile la formazione di carie. La procedura prevede delle fasi operative simili a quelle effettuate per un’otturazione e consente di modificare la naturale anatomia delle superfici dentali così da renderle più facilmente detergibili.
Il bite è un dispositivo removibile in resina che si interpone tra le arcate dentarie. Esistono molteplici tipologie di bite, ciascuna indicata per specifiche problematiche, quali ad esempio serramento e bruxismo, disturbi cranio-mandibolari, correzioni posturali.
All’incirca all’età di 3-4 anni si dovrebbe portare il bambino a studio, magari nell’occasione di un controllo dei genitori. È consigliabile, infatti, che durante il primo incontro con il dentista non vengano effettuate visita o terapie, così che possa prendere confidenza con l’ambiente e con gli operatori. Soltanto in seguito verrà effettuata una prima visita e pianificato un eventuale piano di cura e controlli periodici.
La perdita dei dentini da latte e la successiva eruzione dei denti permanenti segue un ordine cronologico preciso, ed è caratterizzata da periodi in cui assiste alla rapida sostituzione di vari elementi dentari, e periodi di stasi di questo processo.
Risulta di fondamentale importanza controllare spesso i bambini durante l’iter di permuta della dentatura, così da intercettare e risolvere precocemente eventuali problemi come ad esempio anomalie di sede, di numero o posizione.
Curare i denti da latte è molto importante, perché garantisce al piccolo paziente un ambiente orale sano, e la loro presenza “guida” l’eruzione dei denti definitivi nella posizione corretta.
È molto importante diagnosticare precocemente i processi cariosi che coinvolgono i denti decidui, ancor prima che il bambino riferisca dolore, poiché la loro progressione risulta molto più rapida di quella cui si assiste nella dentatura permanente.
Ci sono delle indicazioni e controindicazioni specifiche all’implantologia.
Esse riguardano lo stato di salute generale del paziente (patologie concomitanti, terapie farmacologiche…), la sede da riabilitare (presenza di tessuto osseo adeguato sia in dimensioni che struttura), e molte altre variabili da tenere in considerazione come, ad esempio, la presenza di parafunzioni, presenza di infezioni limitrofe, abilità nella manutenzione domiciliare da parte del paziente.
Sarà cura dell’odontoiatra prescrivere eventuali esami di approfondimento specifici per il paziente.
Quando un dente viene a mancare in arcata, gli elementi dentari vicini ed i corrispondenti dell’arcata antagonista nel tempo tendono a spostarsi, inclinandosi ed estrudendo, verso lo spazio lasciato vuoto, creando problemi di malocclusione, alterazioni parodontali, e ripercussioni a livello dell’articolazione temporo-mandilare.
Non meno importanti, come effetti immediati, sono la riduzione dell’efficienza masticatoria (strettamente correlata ad una buona digestione), la comparsa di abitudini viziate, e la modifica dei corretti rapporti delle arcate dentarie con le strutture anatomiche limitrofe (lingua, inserzioni muscolari…).